martedì 14 ottobre 2014

Il corpo e l'amore



L'età non è che fa sconti. Non capita mai che vada all'indietro. Perciò il nostro corpo non è che migliori. Pian piano invecchia, c'è poco da fare. Per ora non ancora in modo drammatico ma, insomma, invecchia.

Una coppia di lungo corso lo sa bene. Ognuno vive la lenta, bastarda trasformazione del proprio corpo ma, di riflesso, anche la trasformazione del corpo dell'altro.

Ci deve essere amore, ci deve essere affetto, ci deve essere stima. Ci debbono essere un sacco di cose per vivere con sufficiente serenità questo lento, inevitabile declino.

Bisogna amarsi abbastanza da amare il corpo di chi ti sta di fianco come il tuo. Come il tuo appunto, nel senso che devi continuare ad amare anche il tuo corpo, non deve diventare solo una confezione in cui è incartata la tua anima. Gli devi volere un po' di bene anche se lo guardi allo specchio e non lo riconosci. Gli devi volere bene anche se non è più bello, punto e basta.

Quando ero ragazzo mi sembrava strano, persino indecente, vedere due anziani scambiarsi effusioni. Mi sembrava che quella dell'amore fisico, del sesso, fosse una stagione legata indissolubilmente alla giovinezza, che fosse destinata per sua natura, a cessare con lo sfiorire dei corpi.

Idea stupida. Come molte delle idee che si hanno da giovani. Anche se su quelle idee ci imposti la vita, salvo poi, diventato adulto, capire che non avevi capito. Ma questo è un altro discorso.

Per fortuna, invece, l'amore e l'attrazione e il sesso sono dentro la testa e vivono in una dimensione che si serve dei corpi, ma non è i corpi. Che è poi il motivo del grande successo del sesso virtuale. Ma anche questo è un altro discorso.

Dove non arriva più la tonicità della pelle e dei muscoli, dove non arriva più lo splendore dei sorrisi e dei capelli, dove non arriva più il vigore delle energie strabordanti, può arrivare la complicità e l'amore.

Con la mezza età, insomma, il sesso ha ancora più bisogno del sentimento.

I giornali per "donne liberate", invece, suggeriscono piuttosto la via della trasgressione. Per carità, sul piano pratico funziona pure quella e può anche essere divertente. Ma pensare di tenere in vita una coppia con iniezioni di completini e gite al sexy shop mi pare una pia illusione, una battaglia di retroguardia, una lenta ritirata.

O, comunque, il gioco e la trasgressione hanno senso solo in un contesto in cui io e te siamo una coppia che gioca e non, invece, se io sono io e tu sei tu e giochiamo insieme solo perché siamo gli unici ospiti della ludoteca.

Non so le altre coppie: ognuno ha la sua alchimia, i suoi meccanismi.

Io il nucleo del nostro amore lo ritrovo in certi sguardi. È lì, intatto, giovane, nei nostri occhi.

Vedo una luce quando mi guardi in un certo modo che è sempre la stessa.

Al punto che mi pare quasi di sentire l'ansia sottile degli esami di stato ancora da fare.

Io ho sempre la mia vespa scassata, che fra poco mi fregheranno davanti all'ingresso della pineta, mentre stiamo su una panchina a pomiciare e tu hai sempre il tuo fazzolettino annodato al collo sottile.

E ridi, come sai ridere solo tu.

E io mi sento felice.

 
...ailloviù!!!

4 commenti:

  1. Questo post è uno dei motivi per cui ho letto tutti i tuoi libri, o viceversa. Ciao

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  2. Mi hai commossa e nel contempo sorridevo! Che bravo! Mi piace molto, Grazie

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    1. Grazie per l'apprezzamento. Fa piacere sentire che si è riusciti a dire quello che si voleva e di avere toccato le corde giuste :-)

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Qualsiasi commento scritto con quello strumento meraviglioso che è l'educazione sarà bene accetto :-)