giovedì 26 aprile 2012

LA “PRIMA VOLTA” (NON QUELLA CHE STATE PENSANDO! UN’ALTRA)

I tempi sono cambiati. La parola “fidanzamento” resiste a fatica nel Devoto Oli e si sta perdendo l’antica abitudine di presentare il tipo o la tipa di turno ai genitori. Anche perché molto spesso la storia con la tipa o il tipo dura pochetto, non di rado lo spazio di una sola notte, e sarebbe poco cortese e poco urbano citofonare ogni sabato ai genitori verso le 5 di mattina per farglielo/a conoscere.
Specialmente se al momento della presentazione non vi ricordate nemmeno il nome.
Quando, però, una storia si fa un po’ più seria e più duratura è inevitabile che il tipo o la tipa incontrino i genitori  dell’altro. C’è sempre una “prima volta”. Che mette inevitabilmente un po’ di ansia.
Perciò con spirito di vecchio zio bonario mi sento di suggerire ai giovani lettori di questo post: “cinque saggi consigli su cosa evitare quando si incontrano i genitori di lei/lui”.

1)    Evitate sia i saluti troppo informali (“come butta Bella Zio?”) sia quelli troppo formali (“è con viva e vibrante soddisfazione che faccio finalmente la sua conoscenza, chiarissmo ragionier Lavopa!”);
2)    Evitate di portare in regalo (come fate di solito) una cassa di birra Peroni bella ghiacciata; se per sbaglio l’avevate già caricata in macchina fermatevi prima sotto casa mia, citofonate, e lasciatemela “in consegna”…;
3)    Evitate di dire quello che pensate di qualsiasi politico, sia pure dell’ultimo consigliere regionale di Trebaseleghe, prima di avere decifrato l’orientamento politico del “suocero”; presentarsi con una maglietta con sopra la faccia del “Che” o, in alternativa, il profilo di Mussolini col mentone è un po’ come giocare alla roulette russa con una pistola a due colpi e poi lamentarsi di non trovare più riflessa nello specchio metà della faccia;
4)    Evitare di chiedere con aria fintamente imbarazzata “posso andare a lavarmi le mani prima di cena?”, chiudersi in bagno a spararsi un “cannone” (per la tensione uno bello grosso!), uscire ridendo come un ebete e andare poi a toccare il sedere alla padrona di casa complimentandosi: “cavoli mamy, sei ancora bella tosta!”;
5)    Evitare di dire che siete al quarto anno fuori corso ma vi mancano “solo” ventidue esami e che, comunque, non avete problemi a mantenere una famiglia perché facendo gli strip agli addii al nubilato non si guadagna per niente male.

In una prossima puntata vi parlerò del fatto che è inutile preoccuparsi più di tanto in quanto, qualsiasi cosa diciate o facciate, i genitori del tipo o della tipa penseranno comunque di voi che siete un coglione/a.

Dichiarazioni d'amore...

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