Comprare o non comprare un lettore di ebook? E, nel caso, quale comprare?
Negli ultimi tempi nei forum, nei siti e nei blog di argomento “letterario” che bazzico, si discute moltissimo di ebook e di ereader (lettori di ebook, appunto). A dicembre 2011 gli ebook venduti in Italia rappresentavano ancora una quota di mercato inferiore all’1%, ma tutti gli operatori del settore e i lettori appassionati hanno l’impressione che si sia a un passo dalla possibile esplosione o, comunque, alle soglie di una rapida espansione del fenomeno.
Realisticamente nessuno pensa che a breve scompaiano i libri di carta, sostituiti da quelli elettronici, ma piuttosto che si crei, nel giro di uno o due anni, un mercato significativo degli ebook e che le due tipologie di libri in futuro coesisteranno, spartendosi le preferenze dei lettori.
Quello che mi colpisce sono i toni da “crociata” dei sostenitori della prevalenza di un tipo di libro sull’altro: cavalieri della carta, drogati di cellulosa e inebriati dall’odore della pagina stampata, contro profeti dell’inchiostro elettronico, eccitati dall’idea della pagina virtuale.
Personalmente, per quanto io ami l’oggetto libro, mi sembra assurdo che la polemica sia di contenuto così “feticistico” e cioè incentrata sul supporto (cartaceo o virtuale) su cui si legge il libro.
Non è forse il libro, inteso come storia, come contenuto a essere la cosa importante?
Davvero se un romanzo è bello e appassionante (secondo i gusti personali del lettore, ovviamente) cambia così tanto il modo in cui viene letto? O non è vero invece che, dopo pochi minuti di lettura, ci si scorda di cosa si tiene tra le mani (libro o ereader che sia) perché ci si perde in quella fantastica nuvola emotiva-immaginifica che è l’esperienza della lettura?
Certo, se si legge su un supporto elettronico inadeguato, che fa lacrimare gli occhi e dolere la testa, è chiaro che la lettura viene penalizzata. Ma oggi gli ereader , grazie alla tecnologia dei loro schermi - differente da quella di tablet, pc e smartphone - offrono un’esperienza di lettura molto vicina a quella della carta, per cui questo problema lo darei per superato.
Forse sarebbe il caso semplicemente di provare. Perché troppo spesso chi rifiuta concettualmente gli ereader non li ha mai usati. Per cui prima di rifiutare la tecnologia in quanto tale sarebbe forse il caso di provate a leggere un libro sul lettore di ebook di un amico, per poi decidere se è davvero orrendo come si immaginava. Se lo è poco male, continuate a comprare libri di carta. Ma potreste scoprire, invece, che non è né fantastico né orrendo. E’ semplicemente un altro modo di fare la cosa che vi piace di più, e cioè leggere. Che la magia si realizza nello stesso modo, anche se la bacchetta magica è digitale invece che fatta di cellulosa.
Carta o ereader? A me sembra davvero un falso problema.
Ma se si decide di acquistare l’oggetto “infernale”? Quale preferire? Che caratteristiche deve avere?
Non mi addentrerò in una disamina tecnica. Non ne ho la competenza, ma diciamo pure che mi sembra l’aspetto meno interessante. Di più: mi sembra un approccio sbagliato.
E’ l’approccio di un appassionato di tecnologia e non di un appassionato di lettura. Il “fissato” del PC ultimo modello o dello smartphone “ultimo grido” può perdere la testa nella valutazione comparata delle caratteristiche tecniche dell’oggetto che sta acquistando. Ma a voi, a voi lettori, interessa davvero molto se il lettore di ebook è "touch" o se si deve premere un tasto per girare pagina? Se legge gli MP3 o se naviga su internet? Se ha la tastiera fisica o virtuale? Cioè può anche fregarvi, ma in modo molto marginale.
A un libro cosa chiedete? Di leggere gli MP3? Di navigare su internet? Di riprodurre le foto?
No. A un libro chiedete al massimo di essere stampato bene, in modo ben leggibile.
Perciò io personalmente mi preoccuperei soprattutto che il lettore di ebook abbia un buon schermo per rendere al meglio l’esperienza di lettura. Il resto mi sembra “fuffa”. Per navigare in internet ci sono tablet e PC, per sentire gli MP3 ci sono lettori o smartphone, eccetra, ma l’unica cosa che questi oggetti supertecnologici non fanno bene è proprio riprodurre i libri. Perché anche il più fico dei tablet, pur visualizzando in modo spettacolare le pagine scritte, lo fa su uno schermo retroilluminato che, in quanto tale, non è adatto a sessioni di lettura che si prolungano nel tempo.
Allora spendete tutti i soldi che volete per pc, tablet o smartphone, per fare tutte le belle cosine che sanno fare, ma non spendete cifre assurde per un lettore di ebook, per una serie di funzioni aggiuntive che probabilmente non userete mai.
Oggi per meno di 100 euro si trovano in commercio ereader che fanno solo il lettore di ebook , ma lo fanno già più che bene (ad esempio il modello base del kindle di Amazon, ma non solo). Se hanno un buono schermo a inchiostro elettronico vanno benissimo. Per il resto chi se ne frega. Ad esempio: se si collegano da soli al sito che vende gli ebook va bene, ma se non lo fanno, si possono benissimo comprare i libri col pc e poi con un copia-incolla che richiede pochi secondi metteterli sul lettore di ebook (che si collega col cavetto al pc che lo legge come una pen drive, senza nessun problema).
Insomma, stiamo attenti a non farci trascinare nel vortice della pubblicità e del marketing. Se ci piace leggere preoccupiamoci dei libri che possiamo leggere - su carta o su ereader - punto e basta.
Il libro è un oggetto splendido, siamo d’accordo, ma essere lettori credo significhi prima di tutto amare le storie, amare la lettura.
Se amiamo solo i libri in quanto tali allora siamo collezionisti.
Con tutti il rispetto per i collezionisti, ovviamente.